Non vi sarebbero requisiti minimi affinché si tengano elezioni libere e democratiche. E allora l'opposizione minaccia di boicottare le politiche previste nel 2020. Vari esponenti dell'Unione europea intervengono per affrontare la crisi
Per rispondere all'introduzione di forti dazi verso le merci serbe in Kosovo, il governo di Belgrado agita lo spettro di una catastrofe umanitaria a nord di Mitrovica. Il "processo di normalizzazione" tra Belgrado e Pristina sembra ormai solo un ricordo lontano
In Serbia proseguono le proteste dell'opposizione contro la leadership al potere, guidata dal presidente Aleksandar Vučić. Ma le manipolazioni, la propaganda sui media mainstream e il linguaggio dell'odio espressi dalla compagine governativa rischiano di portare a violenze
Sale di nuovo la tensione tra Belgrado e Pristina a seguito di un’operazione delle forze di polizia speciali kosovare nel nord del Kosovo, azione che ha portato all’arresto di una ventina circa di persone sospettate di traffici illeciti
Con il summit di Berlino, tenutosi nella capitale tedesca alla fine di aprile, pare tramontata l’idea di uno scambio di territori tra Pristina e Belgrado. Restano in vigore i dazi sulle merci serbe e lo stallo dei negoziati
Era stato freddato 20 anni fa davanti alla sua abitazione a Belgrado. Ora arriva la condanna in primo grado, per l'omicidio del giornalista ed editore Slavko Ćuruvija, a 4 ex membri dei servizi segreti serbi. Secondo i giudici fu omicidio di stato
Ormai da tre mesi a Belgrado e in altre città della Serbia si svolgono manifestazioni di protesta anti-governative. Dopo l’irruzione della scorsa settimana alla sede della tv pubblica, si è giunti ad un punto di svolta. Ma, come recita uno degli slogan dei manifestanti, “siamo solo all’inizio”
Il presidente serbo Aleksandar Vučić si trova nella situazione di dover dare risposte a Washington e Bruxelles sulla questione del Kosovo. Ma davanti ha due opzioni che potrebbero entrambe danneggiarlo politicamente
Si intensificano le proteste in Serbia, oltre cinquanta città coinvolte e decine di migliaia di cittadini. Governo e presidente minimizzano e pensano al voto anticipato, elezioni però che oggi l’opposizione boicotterebbe
Il 2018 è stato l’anno in cui la posizione diplomatica della Serbia si è indebolita sia rispetto ai suoi vicini che alle potenze internazionali. Soprattutto rispetto alla normalizzazione delle relazioni con Pristina
Da settimane migliaia di persone si radunano nelle vie centrali della capitale serba per manifestare il proprio dissenso contro il governo e lo strapotere del presidente Aleksandar Vučić, il quale annuncia elezioni anticipate
Di recente la premier serba Ana Brnabić ha negato apertamente che a Srebrenica sia stato commesso un genocidio. L’affermazione ha avuto conseguenze regionali ed anche a livello dell’Ue
Il Kosovo non riesce a diventare membro dell’Interpol, la Serbia esulta ma Pristina reagisce con un’azione di polizia volta a far luce sull’omicidio Ivanović e, soprattutto, con l’aumento del 100% dei dazi doganali
Alla commemorazione dei cento anni dall’armistizio della Prima guerra mondiale il presidente serbo si è dovuto accomodare in una posizione defilata rispetto ai principali leader mondiali. Una situazione percepita in Serbia come umiliante che reca con sé dei messaggi politici importanti
Pristina ha ufficialmente avviato, con il sostegno degli Stati uniti, la trasformazione delle sue forze di sicurezza in forze armate. Un processo che durerà a lungo
La recente visita del presidente kosovaro Hashim Thaçi al lago di Gazivode, nel nord del Kosovo, ha aumentato la tensione con Belgrado, scatenando una “piccola guerra del weekend” che per fortuna è rimasta solo a livello mediatico
Con la sua recente visita in Kosovo, il presidente serbo Aleksandar Vučić ha rilanciato le prospettive di una ridefinizione del confine tra Serbia e Kosovo. Un'iniziativa controversa sia a livello regionale che internazionale
Centinaia di cittadini hanno deciso di bloccare la strade della Serbia per protestare contro l’aumento del prezzo del carburante. Il governo accusa l’opposizione di aver strumentalizzato i cittadini, in realtà è il malcontento il vero motore delle proteste
Per il ministro della Difesa la Serbia dovrebbe cambiare rotta rispetto a Bruxelles, per il presidente della Repubblica la strada europea non è in discussione. Semplici divergenze, crisi politica o solito gioco di due voci per due pubblici differenti, quello locale e quello dell'UE?
Vojislav Šešelj, leader del Partito radicale serbo, ha lanciato l'ennesima provocazione: recarsi sul luogo dei crimini che ha commesso 26 anni fa e per i quali è stato condannato all'Aja